Museo della Preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese
Il Museo della Preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese nasce all’interno della monumentale Rocca Farnese di Valentano (VT), nel punto più alto del borgo storico. L’edificio, restaurato e rifunzionalizzato, riapre al pubblico come sede museale nel giugno del 1996: è l’atto ufficiale di fondazione del museo così come oggi lo conosciamo.
La spinta decisiva viene dalle ricerche nell’area vulcanica della Caldera di Latera e, soprattutto, dal Lago di Mezzano, nel territorio comunale di Valentano: qui, tra anni Settanta e Ottanta, indagini e recuperi riportano alla luce insediamenti dell’Età del Bronzo sommersi, con strutture lignee di palafitte, ceramiche, strumenti e manufatti organici eccezionalmente conservati. Le prime scoperte sono datate al 1973; campagne successive negli anni ’80 consolidano il quadro e forniscono gran parte dei materiali oggi esposti a Valentano.
Fin dall’origine, il museo si pone come luogo di ricerca, conservazione e divulgazione accessibile “dai bambini agli adulti”, con attività laboratoriali e visite tematiche; è integrato nei circuiti museali provinciali e regionali e organizza aperture straordinarie su prenotazione.
Il percorso si articola su più livelli dell’edificio con due grandi sezioni:
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Sezione pre-/protostorica (con nuclei etruschi e romani) al primo piano: oltre 400 m² dedicati alla preistoria della Tuscia, dal Paleolitico inferiore all’Età del Ferro; in mostra chopper, bifacciali, raschiatoi e punte ritoccate, fino ai corredi e ai reperti proto-storici e romani locali.
In questa sezione spiccano anche la “Tavoletta Enigmatica”, straordinario oggetto preistorico rinvenuto nella Caldera di Latera, e la collezione etrusca donata dal vescovo Giovanni D’Ascenzi (ceramiche villanoviane, etrusche e attiche, bronzi, paste vitree). -
Sezione medievale-rinascimentale-moderna al secondo piano: racconta la storia della Rocca e del territorio farnesiano sino all’età contemporanea, con nuclei longobardi e ricche vetrine dedicate ai Farnese (tra cui celebri ceramiche e un piatto nuziale con stemma Farnese/Orsini). Il percorso culmina nella salita alla Torre Ottagonale, belvedere sul paesaggio lacustre e collinare.
Il museo non è un contenitore isolato: resta porta d’accesso al paesaggio archeologico-naturalistico della Tuscia viterbese. Dal cortile della Rocca si comprende il ruolo strategico dell’altura; dalle sale si prosegue idealmente verso gli itinerari esterni (Lago di Mezzano, Latera, Bolsena), in una relazione continua tra collezioni, siti e paesaggio.
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